Humanity 1 and Arrogance plus

Nave Ong forza il blocco, Piantedosi: «Sbarcheranno solo persone fragili, gli altri saranno rimandati indietro»

LA VOCE DEL TRENTINO
 5 Novembre 2022

Durante il Consiglio dei ministri di ieri si è discusso anche della questione dei migranti a bordo della navi Ong.
Ricordiamo che da oltre una settimana 3 navi ONG con a bordo circa 1000 persone sono bloccate al largo della Sicilia in cerca di un porto sicuro.
“Noi sosteniamo – spiega Piantedosi – che la questione dei migranti vada condiviso con i Paesi di bandiera delle navi
E ancora: “Una delle navi ha forzato ed è entrata in acque territoriali italiane dirigendosi verso Catania, lo ha fatto senza ottemperare alle richieste fatte da canali diplomatici. Cioè quello di dirci chi c’era a bordo, dove erano state tratte in salvo e quali erano le oggettive situazioni. Inoltre non avevano informato le persone sulle opportunità che la normativa europea concede di chiedere asilo già sulla nave”.
Piantedosi inoltre ha aggiunto: “Le risposte non sono state all’altezza delle nostre aspettative. La Humanity 1 si sta dirigendo verso Catania. Abbiamo adottato un provvedimento interministeriale imponendo alla nave di restare in rada. Resterà in acque nazionali solo per il tempo per controllare le emergenze delle persone in difficoltà. Prenderemo tutti i minori, donne incinte o malati, secondo quanto abbiamo appreso dai canali informali, che si trovano sulla nave Humanity1. Noi rispettiamo le persone e le esigenze umanitarie e le emergenze. All’esito di questa verifica le persone che non dovessero versare in condizioni di emergenza dovranno essere riportate in acque internazionali“.
Poco dopo, Matteo Salvini ha rilasciato una dichiarazione: “Come sempre garantiremo soccorso e assistenza, ma vietiamo la sosta nelle acque territoriali italiane per le ong straniere. Orgoglioso di aver firmato il provvedimento, insieme ai Ministri Piantedosi e Crosetto. Difendere l’Italia non è un reato bensì un dovere”.

ROSSO NATALE

I LIBERATORI CI INVIANO DONI
In un periodo segnato dalle minacce della Russia sul possibile uso del nucleare in Ucraina, gli Stati Uniti accelerano i piani per aggiornare il dispiegamento di nuove bombe nucleari nelle basi Nato in Europa. Lo riporta Politico citando alcune fonti, secondo le quali l’arrivo nel Vecchio Continente delle bombe a gravità B61-12, in programma originariamente la prossima primavera, è ora previsto in dicembre. E il presidente Usa Joe Biden, incontrando i responsabili della Difesa americana, ribadisce: – “Continueremo a sostenere l’Ucraina, insieme ai nostri alleati e partner nel mondo, mentre si difende dalla brutale aggressione della Russia. Dobbiamo mantenere la Nato forte e unita”.
Del progetto di condivisione nucleare fa parte anche l’Italia. Oltre agli l’F-16 americani schierati ad Aviano, l’unico velivolo in forza all’Aeronautica Militare Italiana in grado di trasportare le B61 è il Tornado IDS del Sesto Stormo di Ghedi. Le basi italiane di Ghedi ed Aviano (le stime non sono ufficiali) dovrebbero ospitare complessivamente dalle 30 alle 50 bombe nucleari B61.

ABBANDONATE PUTIN


Volodymyr Zelensky ha lanciato un monito ai russi nel suo video-intervento serale. “Finche’ non risolvete tutti il problema con colui che ha iniziato tutto, che ha iniziato questa guerra insensata per la Russia contro l’Ucraina, sarete uccisi uno per uno, facendo da capri espiatori, per non ammettere che questa guerra è un errore storico per la Russia”, ha detto, dopo gli ultimi successi della controffensiva ucraina nel Donbass.

SANZIONI PUNGENTI


“Siamo determinati a far pagare al Cremlino questa ulteriore escalation. Quindi oggi stiamo proponendo insieme un nuovo pacchetto di sanzioni pungenti contro la Russia”, le parole della presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen

QUI LO DICO E POI LO NEGO

ELEZIONI ITALIA, UE PRECISA SU PAROLE VON DER LEYEN: “NON È INTERVENUTA SUL VOTO”

(Teleborsa, 23 settembre 2022)

“Penso che sia assolutamente chiaro che la Presidente von der Leyen non è intervenuta nelle elezioni italiane quando ha parlato di strumenti e ha fatto riferimento a procedure in corso in altri Paesi”. Lo ha chiarito il portavoce della Commissione Ue, Eric Mamer specificando che nella sua risposta la presidente Ursula von der Leyen “ha esplicitamente detto che la Commissione lavorerà con tutti i governi che usciranno dalle elezioni e che vogliono lavorare con la Commissione europea”. La precisazione è arrivata dopo che in Italia sta montando la polemica per le dichiarazioni di ieri della Presidente della Commissione Ue, von der Leyen.
“Vedremo il risultato del voto in Italia, ci sono state anche le elezioni in Svezia. Se le cose andranno in una direzione difficile, abbiamo degli strumenti, come nel caso di Polonia e Ungheria”, aveva detto rispondendo a una domanda a Princeton sul possibile risultato delle elezioni in Italia, dato che, è stato fatto notare, tra i candidati vi sono figure vicine a Putin.
Parole che secondo molti interpretano il “wait and see” con cui a Palazzo Berlaymont si guarda a un possibile governo guidato da Giorgia Meloni. Ma Bruxelles ribadisce che non c’è alcuna intromissione, visto che ciò che conta è l’atteggiamento collaborativo con cui i leader si siedono al Consiglio europeo.
Frasi che però non sono affatto piaciute al leader della Lega. “Quelle di Ursula von der Leyen sono di una gravità inaudita, comporterebbero dimissioni o scuse immediate”, ha commentato Matteo Salvini. “Cosa vuol dire ‘se le cose vanno in una direzione difficile?’ Se non vince la sinistra? È un’invasione di campo non richiesta”.
“Penso che” la presidente della commissione Ue Ursula von der Leyen “sicuramente chiarirà, perché la sua frase si presta ad ambiguità. Von der Leyen viene dallo stesso partito del quale fanno parte Berlusconi e Tajani, non è che stiamo parlando di una pericolosa comunista. Stiamo parlando di una persona assolutamente equilibrata e che non ha nulla di pregiudiziale verso quell’area culturale”, ha detto il segretario del Pd, Enrico Letta.

LA BANDIERA DEL VICINO È SEMPRE PIÙ BELLA


Il Governo stanzia cinque milioni per le Marche alluvionate e (pare) 700 milioni per l’Ucraina

19 Settembre 2022
Giulia Burgazzi

Cinque milioni per le Marche in ginocchio dopo l’alluvione. Li ha stanziati il Consiglio dei ministri di venerdì 16, che ha anche deciso deciso di mettere a disposizione dell’Ucraina una somma di entità ignota ma presumibilmente ben più cospicua. Si parla di 700 milioni.
Lo stanziamento per l’Ucraina è nel decreto Aiuti Ter: quello appunto che il Governo ha approvato venerdì. Nel comunicato stampa di Palazzo Chigi si legge che i soldi per l’Ucraina fanno parte “delle iniziative assunte dall’Unione europea nel quadro della nuova Assistenza Macrofinanziaria (AMF) eccezionale”. Non si specifica però l’ammontare.
L’Italia ha già dato all’Ucraina 200 milioni destinati alle scuole. Per  conoscere la cifra stanziata venerdì, bisogna attendere attendere la pubblicazione del decreto Aiuti Ter in Gazzetta Ufficiale. Secondo anticipazioni di stampa, all’Ucraina andrebbero 700 milioni. Così ha titolato la solitamente ben informata agenzia ADN Kronos; così si legge  sulla bozza del decreto che i media hanno diffuso.