CHI É QUESTO BILL GATES?


MARIA RITA GISMONDO: “BILL GATES? MA CHI È QUEST’UOMO?”

22 settembre 2022
Giorgio Valleris

“Che competenze ha Bill Gates? Sono andata a vedere il suo curriculum lui non è neanche laureato. Eppure dà addirittura delle direttive mediche e delle direttive epidemiologiche. Ci avvisa quando arriverà una pandemia ci dice quali vaccini dobbiamo utilizzare. Io vorrei che me lo dicesse uno scienziato non Bill Gates Ma chi è quest’uomo?”. Lo ha detto la virologa Maria Rita Gismondo in questa intervista esclusiva per “1984”.
Ma non è tutto, perché Gismondo denuncia le pressioni dirette e indirette subite in questi ultimi due anni nei quali non ha mai avuto timore di esporre il proprio pensiero sulla gestione della pandemia. “Sono stata chiamata per ben tre volte dall’Ordine dei medici di Milano. La motivazione è stata che erano arrivate delle lettere da alcuni sconosciuti non meglio identificati, con nomi che potevano essere falsi, citandomi perché, a loro dire, avevo dissuaso dal vaccino e avevo detto che il numero dei morti non era quello che ci veniva detto. Sono stata chiamata davanti ad una commissione disciplinare che mi ha intervistato e interrogato. Una cosa abbastanza umiliante…”.
“Ho aspettato la sentenza e mi è stata recapitata una lettera in cui c’era scritto che, nei miei confronti, era stata decisa censura e biasimo” precisa la virologa.
In questa intervista a tutto tondo con Francesco Borgonovo, la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’Ospedale Sacco di Milano attacca: “Quando morivano 800 persone non ci facevano fare le autopsie e incenerivano subito i corpi così non potevamo sapere quale era la patologia; allora il vaccino era uno dei tentativi. Oggi abbiamo antivirali e monoclonali che mandiamo al macero scaduti ma si parla solo di vaccino come se parlare di terapie fosse un’alternativa offensiva”.

LA BANDIERA DEL VICINO È SEMPRE PIÙ BELLA


Il Governo stanzia cinque milioni per le Marche alluvionate e (pare) 700 milioni per l’Ucraina

19 Settembre 2022
Giulia Burgazzi

Cinque milioni per le Marche in ginocchio dopo l’alluvione. Li ha stanziati il Consiglio dei ministri di venerdì 16, che ha anche deciso deciso di mettere a disposizione dell’Ucraina una somma di entità ignota ma presumibilmente ben più cospicua. Si parla di 700 milioni.
Lo stanziamento per l’Ucraina è nel decreto Aiuti Ter: quello appunto che il Governo ha approvato venerdì. Nel comunicato stampa di Palazzo Chigi si legge che i soldi per l’Ucraina fanno parte “delle iniziative assunte dall’Unione europea nel quadro della nuova Assistenza Macrofinanziaria (AMF) eccezionale”. Non si specifica però l’ammontare.
L’Italia ha già dato all’Ucraina 200 milioni destinati alle scuole. Per  conoscere la cifra stanziata venerdì, bisogna attendere attendere la pubblicazione del decreto Aiuti Ter in Gazzetta Ufficiale. Secondo anticipazioni di stampa, all’Ucraina andrebbero 700 milioni. Così ha titolato la solitamente ben informata agenzia ADN Kronos; così si legge  sulla bozza del decreto che i media hanno diffuso.

DA COSA NASCE COSA (Finestra di Overton)

La grande novità di Letta è sui “diritti” civili, che la destra ignora (ansa)
Argomenti sempre maneggiati con cura, se non proprio evitati, nel timore di spaventare l’elettorato moderato e di allontanarsi dai temi sociali classici della sinistra, sono entrati di diritto tra le priorità del Pd.
Elio Vito

SONO PRONTA!

Con Liz Truss si rischia una guerra nucleare? Cosa ha detto sulla Russia

Alessandro Cipolla
6 settembre 2022

Liz Truss in merito alla Russia ad agosto ha affermato che il Regno Unito, se necessario, sarebbe pronto a usare armi atomiche: rischiamo una guerra nucleare ora che è diventata primo ministro?

Da quando la Russia lo scorso 24 febbraio ha iniziato la sua “operazione speciale” in Ucraina, il mondo intero e soprattutto l’Europa vive con la costante paura di una guerra nucleare, senza contare i timori per delle fuoriuscite dalle centrali spesso teatri degli scontri tra i due eserciti (vedi Zaporizhzhia).
Come dal Regno Unito è arrivata la notizia della vittoria di Liz Truss alle elezioni per la leadership dei Conservatori, successo che automaticamente la porterà a Downing Street succedendo così a Boris Johnson, in molti probabilmente avranno ripensato alle parole pronunciate dal nuovo primo ministro a fine agosto.
Nel pieno della campagna per la guida dei Torys, Liz Truss ospite a Birmingham di un evento organizzato dai conservatori locali ha evocato chiaramente scenari da guerra nucleare parlando della Russia.
“Londra è pronta, se necessario, a utilizzare le armi nucleari – ha dichiarato in quell’occasione Truss che prima dell’approdo a Downing Street è stata il ministro degli Esteri del Regno Unito – Ritengo che sia un dovere importante del primo ministro e sono pronta a farlo”.

Liz Truss e il rischio di una guerra nucleare con la Russia

Liz Truss durante la volata per la guida dei Conservatori è stata spesso indicata dai media come uno dei “falchi” all’interno dei Torys. Da quando nel 2021 è stata nominata ministro degli Esteri, la sua posizione è stata sempre di netta chiusura nei confronti di Russia e Cina.
A Birmingham le parole del nuovo primo ministro sono state accolte da un fragoroso applauso da parte della sala, anche se il moderatore dell’evento John Pienaar ha parlato di “voltastomaco davanti all’annientamento totale” derivante da una guerra nucleare.
Da quando è scoppiata la guerra in Ucraina il Regno Unito è stato uno dei maggiori sostenitori di Kiev, tanto che Volodymr Zelensky nel salutare la nomina di Liz Truss ha voluto anche ringraziare il suo predecessore Boris Johnson definito un “grande amico”.
“Non vedo l’ora che inizi la cooperazione con il nuovo premier della Gran Bretagna Liz Truss – ha dichiarato Volodymyr Zelensky – Noi in Ucraina la conosciamo bene: è sempre stata dal lato giusto della politica europea”.
Visto lo stallo in Ucraina, con le bombe che continuano a parlare a differenza della diplomazia, dopo oltre sei mesi dall’inizio della guerra il sentore è che questo conflitto sarà lungo e logorante anche per il tessuto economico europeo.
Lo scenario di una guerra nucleare di certo è il più estremo anche se diversi analisti, in caso di una Russia messa alle corde da una avanzata dell’esercito di Kiev ben armato dall’Occidente, non hanno escluso che Putin possa ricorrere alle tante armi atomiche tattiche che sono nei magazzini russi già pronte all’uso.
Fin dai tempi della Guerra Fredda il timore nucleare è stato il deterrente per uno scontro militare diretto tra la varie grandi potenze: in un periodo di grande crisi di materie prime però anche le più granitiche certezze possono vacillare, con l’esito finale del conflitto in Ucraina che al momento appare essere un’autentica sciarada.